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La Casbah araba, habitat e cultura
Tra le mostre progettate e curate da Ghirelli, la più importante, negli ultimi anni, è stata quella dedicata alla Casbah araba. Un vero e proprio itinerario nel cuore della cultura maghrebina, la Casbah araba ha proposto un originale percorso formativo interattivo: i visitatori erano guidati, in veste di mediatori culturali, da “figuranti” maghrebini: che vestivano i panni di negozianti, artigiani, nomadi, abitanti della città. L’iniziativa ha inteso contribuire ad un approfondimento dell’habitat e della cultura del mondo arabo, sia per un confronto sui diversi modelli di sviluppo e di organizzazione economico-sociale, sia per un rapporto meno superficiale con la cultura dei nostri vicini maghrebini e dell’importante Comunità di immigrati provenienti da quei paesi. Obiettivo specifico del progetto è stato quello di proporre una attività partecipativa alla cittadinanza, e in particolare ai giovani, agli studenti e agli insegnanti, coinvolgendoli in prima persona in un percorso formativo ed esperimentale attraverso l’habitat e la Casbah araba: una struttura economica e abitativa che ha attraversato i secoli dimostrando una straordinaria funzionalità e varietà di soluzioni. La Mostra, tra il 2000 e il 2004, è stata in sei città italiane: due volte a Roma, e poi Brescia, Torino, Bari, Palermo, Viterbo. I partecipanti a Roma (due edizioni) sono stati oltre 80mila. Nel 2014, alcuni dei materiali della Mostra sono confluiti, con pannelli e teli fotografici di altre Mostre dell'Archivio dell'Immigrazione, nella Galleria Bab el Kasbah, a Roma.
La Casbah Araba a RomaLe due edizioni della Casbah a Roma (2000 -2001) sono state organizzate con il Cies (Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo) in collaborazione con l’Associazione Tangeri, l’Archivio dell'Immigrazione e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini”. Hanno ricevuto il contributo del Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo, e il patrocinio del Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Educative e Giovanili. La Mostra è stata allestita nel Salone centrale del Museo, in uno spazio di oltre 270 mq.: la scenografia, curata personalmente da Ghirelli, prevede un grande portale, che riproduce forma e decorazioni caratteristiche delle porte più antiche della Casbah. Dal portale, si entra direttamente su una piazzetta ornata da una piccola fontana centrale; di fronte, le mura della Moschea, con il profilo del minareto, da cui risuona la preghiera del muezzin; a sinistra un locale ospita un negozio di artigianato; a destra, sulla stradina, si affaccia un Hammam, il tradizionale bagno turco. Da qui si possono prendere due direzioni: a sinistra, la strada dei negozi, a fianco del minareto; a destra, oltre l’Hammam, un caratteristico loggiato e, di fronte, la porta della Medersa, la scuola coranica: locale di studi religiosi, aperto anche alle donne, di solito posto nelle vicinanze della moschea. Più avanti, il vicolo si apre sull’arco di una casa: si entra così nel patio (il Ryad) di un antico palazzo signorile; sotto il portico, divani e cuscini per il rito del caffè o del thè alla menta. Altri archi, stradine e negozi (ricchi di tappeti, pelletteria, vasi, lampade, gioielli, tessuti, vestiti tradizionali) portano infine nella piazza del mercato, il Suk, cuore della medina, con i banchetti di frutta, spezie, odori caratteristici. Qui vengono a vendere i loro prodotti le contadine delle campagne e i nomadi del deserto. Qui, nelle città più importanti, si tengono spettacoli, concerti, esibizioni di saltimbanchi e incantatori di serpenti; e le donne disegnano ricami di hennè sul dorso delle mani. In un angolo della piazza, dai tavolini del caffè, oltre a sorseggiare un the alla menta, visitatori della Mostra possono assistere alla proiezione di un breve Video girato nella città di Tangeri, in Marocco, brani di film (da Casablanca a Pepè le Mokò) e documentari dedicati alla Casbah. La Mostra è stata preparata con una approfondita ricerca storico-iconografica sul mondo arabo, e in particolare sulle caratteristiche della Casbah marocchina, con raccolta di documenti e materiali iconografici, artistici ed artigianali. Pannelli, gigantografie, fumetti e segnaletica aiutano ad approfondire gli aspetti ambientali, architettonici, economici e culturali della Casbah. E’ stato realizzato un reportage fotografico (oltre 500 immagini) da cui sono tratti i pannelli presenti nella scenografia, e le immagini di un ricco Catalogo, che ripercorre storia, significato e suggestioni – nella letteratura, nell’arte, nel cinema – della Casbah araba. E’ stato anche realizzato un Plastico, che riproduce in scala la Casbah di TangeriL'allestimento al Museo Pigorini prevedeva inoltre:
Tra le iniziative di formazione e sensibilizzazione:
Preparazione degli animatori:
Produzioni editoriali: E' stato realizzato un numero speciale della Rivista "Caffé", dedicato alla Casbah araba. Sono stati realizzati e distribuiti ai visitatori un Manifesto, un Catalogo fotografico, una guida sulle tematiche specifiche e le modalità del Percorso formativo interattivo della Casbah araba, un depliant con gli appuntamenti culturali programmati nell’ambito della Mostra. Inoltre sono stati preparati materiali specifici per le scuole da distribuire agli insegnanti durante la visita alla Mostra:
Appuntamenti Culturali: Nell'ambito della Mostra sono stati proposti 4 incontri culurali e due Seminari:
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