Gruppo di lavoro
Nuovi cittadini
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POLITICA INTERNAZIONALE E DELLE MIGRAZIONI Corso di Laurea magistrale in Storia e società 2018/2019
Laboratorio: temi e gruppi di lavoro
Il Corso prevede un Laboratorio di analisi (14 ore) sui temi proposti a lezione: gli studenti, organizzati in diversi Gruppi di lavoro, analizzeranno - anche con l'aiuto di rassegne stampa, video e siti web - i temi della società multiculturale, dell'identità migrante, dei pregiudizi che ne deformano l'immagine presso l'opinione pubblica; ma anche delle controverse politiche italiane ed europee, nel drammatico quadro geo-politico degli ultimi anni.
Gruppi di lavoro:
Gruppo 1: Analisi della legislazione italiana
Gruppo 3: Analisi di spot e altri media
Gruppo 6: Analisi degli orizzonti possibili
Analisi della legislazione italiana Gruppo 1
.............................................. Lo Ius soli Lo Ius Soli è un tema molto controverso sin da quando è stato sottoposto all’opinione pubblica, generando un’immensa vastità di opinioni contrarie e di posizioni politiche totalmente differenti fra loro. A questa grande eterogeneità di pensieri si è affiancata fin da subito un’attenzione mediatica rilevante e, anch’essa, molto eterogenea sia nei metodi usati che nei messaggi lanciati. Il mezzo mediatico che è stato preso in esame per questa analisi è il quotidiano la Repubblica, nel periodo compreso tra ottobre 2016 e ottobre 2017. Risulta evidente che il quotidiano, seppur mantenendo una linea politica coerente, abbia affrontato il tema dello Ius Soli con approcci e metodi, nel tempo, del tutto diversi fra loro, spesso a seconda dell’aria che si respirava tra l’opinione pubblica e le forze politiche più rappresentative. Nell’arco dell’anno analizzato si può osservare una netta divisione quantitativa tra il materiale giornalistico di cronaca sociale e quello di stampo prettamente politico e di approfondimento informativo. Circa la metà del materiale giornalistico offerto, infatti, risulta essere di carattere sociale e cronachistico, volto presumibilmente ad incidere in modo più emotivo e drammatico sull’opinione pubblica, tentando di sensibilizzarla il più possibile verso un tema affrontato spesso per propaganda politica, trascurandone le rilevanti connotazioni umanitarie. I fatti di cronaca sociale sono molto concentrati soprattutto nel primo periodo dell’anno preso in esame, e spesso raccontano storie di integrazione individuali o comunitarie di immigrati che risiedono in Italia: passando dalla richiesta dei giovani cinesi di Sesto Fiorentino di voler partecipare attivamente alla vita politica italiana, alla storia di Mena, un ragazzo di origini egiziane che, dopo un lungo calvario, studia ora nel nostro paese al Collegio del Mondo Unito. Come Lidia Carew, 27 anni, di Palmanova (Udine), madre napoletana e padre nigeriano, che ha intrapreso la carriera di ballerina vivendo 6 anni a New York, e che adesso è tornata in Italia, nella sua provincia, per sconfiggere il pregiudizio razziale tramite una campagna sociale di assistenza. Oppure come Annalisa Paris, insegnante nella scuola di Parco di Veio, in cui il 70% degli alunni è nato in Italia ma è di altre nazionalità: Annalisa si espone pubblicamente e afferma che lo Ius Soli è già una realtà, anche se le forze politiche non riescono a trovare un’intesa risolutiva. Un dossier del 6 aprile 2017 de la Repubblica (fonte: Idos) riporta che nel nostro paese gli alunni stranieri sono quasi 815mila, e che il 55% di questi so nati in Italia, ragazzi che in larga maggioranza si sentono italiani. Si trovano moltissime di queste storie che, attraverso una lettura meno canonica e più emotiva, riescono a dare un senso umano alla tematica del diritto di cittadinanza legato alla nascita sul suolo italiano. Il restante materiale giornalistico offerto da la Repubblica nell’arco dell’anno esaminato tratta, invece, delle conseguenze politiche che lo Ius Soli ha determinato e che sta, tutt’ora, determinando. L’enorme impatto che una tematica come questa sta avendo sull’opinione pubblica e sulle istituzioni è del tutto congruente con la complessità e rilevanza del problema legato alla cittadinanza per i figli di stranieri nati sul suolo italiano. Basti pensare che, secondo un dossier del quotidiano, gli stranieri residenti in Italia sono più dell’8%, e che su cento nascite circa il 15% sono straniere, circa 72mila nel 2015. La normativa vigente sullo Ius Soli fa riferimento alla legge 91/1992, che prevede un'unica modalità di acquisizione della cittadinanza: ovvero lo Ius Sanguinis, che sussiste esclusivamente se almeno uno dei due genitori del neonato è italiano. Chi nasce in Italia da genitori stranieri può diventare cittadino italiano al compimento dei 18 anni, a patto che abbia mantenuto legalmente e ininterrottamente la residenza nel nostro paese. Nel 2015, a seguito di molti anni di dibattiti, è stata approvata alla Camera l’esame per la proposta di legge che si occuperebbe di riformulare i criteri di acquisizione della cittadinanza italiana. Il ddl è stato quindi incardinato al Senato, suscitando non poche polemiche e una grande ondata di tensione tra l’opinione pubblica e le istituzioni, provocando continui ritardi o impasse. I punti di questo ddl sono essenzialmente tre:
Il quotidiano la Repubblica si addentra nell’analisi politica, accompagnata da dossier e dati statistici, soprattutto nel periodo di inizio estate 2017, momento in cui il tema dello Ius Soli viene discusso veementemente e si verificano le prime risse al Senato, specialmente la bagarre portata avanti dalla Lega Nord, uno dei gruppi politici maggiormente contrari al nuovo disegno di legge. In questo periodo anche la stampa sembra mettere da parte la sensibilizzazione fatta di cronaca sociale e drammatica degli immigrati, per dare risalto alle faide politiche che si scatenano ogni giorno e che iniziano a delineare una divisione abbastanza netta delle fazioni politiche favorevoli o contrare al ddl sullo Ius Soli. Gli schieramenti maggiori, inizialmente, sono due: il primo, favorevole al ddl, è capitanato dal Partito Democratico (98 senatori), seguito da Articolo 1 (16 senatori), Alternativa Popolare (24 senatori), Sinistra Italiana e SEL (7 senatori) e il Gruppo per le Autonomie (18 senatori); il secondo schieramento, contrario al ddl, vede tra le sue fila Forza Italia (43 senatori), Lega Nord e Autonomie (11 senatori), Federazione delle Libertà (10 senatori), Movimento 5 Stelle (35 senatori). Nel corso del 2017 si è potuto assistere ad una metaforica guerra di trincea tra le varie fazioni politiche e civili, le quali hanno intrapreso un dibattito, a volte estenuante e oltranzista, una parte per tentare di concludere il disegno di legge entro la fine della legislatura attuale, l’altra per ritardarne il più possibile la promulgazione. Il ddl di modifiche alla legge n.91 del 5 febbraio 1992, incardinato al Senato con l’Atto n. 2092, si trova ora in una situazione delicata e complessa, tra la moltitudine di posizioni contrarie e i vari ripensamenti dei gruppi politici che lo hanno sempre sostenuto e perfino presentato, come, ad esempio, la retromarcia del Governo verificatasi nella metà di luglio 2017; oppure le affermazioni della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi, che a fine settembre dichiarava che il progetto Ius Soli avrebbe avuto vita solamente nella prossima legislatura, per mancanza di numeri e appoggio. Sono stati numerosi gli episodi di dietro-front dei sostenitori del ddl in questione, tanto da scatenare pesanti proteste e critiche da parte dei suoi propugnatori più radicali, come l’onorevole Graziano Delrio, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti dal 2015, che pubblicamente condannò il rinvio della legge sullo Ius Soli, descrivendolo come un “atto di paura”, o come il Papa Bergoglio e il Vaticano, che hanno sempre espresso il loro appoggio al ddl, scontrandosi spesso con le fazioni politiche più estremiste come la Lega Nord e Casa Pound. Lo stesso Delrio, agli inizi di ottobre, ha aderito pubblicamente allo sciopero della fame a staffetta indetto dai Radicali, e comprensivo di circa una novantina di parlamentari, per dare una spinta alla promulgazione della legge sullo Ius Soli. Come è stato analizzato in precedenza, il periodo in cui il tema dello Ius Soli è stato trattato in modo approfondito e politico dalla stampa, specialmente dal quotidiano la Repubblica, è stato quello compreso tra giugno e ottobre 2017, lasso di tempo in cui le forze politiche si sono scontrate duramente e hanno modificato considerevolmente gli equilibri già precari che contornavano il disegno di legge. I maggiori oppositori possono essere individuati nella Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Area Popolare, che preme su una modifica ulteriore del disegno di legge, che hanno trovato in Angelino Alfano (Nuovo Centrodestra) inizialmente un nemico politico e successivamente un eventuale alleato, dato che il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in estate aveva espresso il suo sostegno al ddl presentato dal Governo, mentre con il passare dei mesi ha modificato radicalmente la sua posizione, arrivando ad affondare le speranza di varare il ddl in tempi brevi. Il “no” allo Ius Soli di Alfano, seguito dal coordinatore di Area Popolare Maurizio Lupi, è stato uno scacco non da poco, considerando che solo un mese prima il leader del Nuovo Centrodestra aveva sottoscritto l’alleanza con il Pd in Sicilia. Dal canto suo il Movimento 5 Stelle, bocciando il disegno di legge sul “Blog” accusa il Pd, in particolar modo Matteo Renzi, dell’utilizzo propagandistico che viene fatto del ddl sullo Ius Soli, chiamando in causa l’Unione Europea, invitata ad offrire aiuti per la gestione degli immigrati e per una sua eventuale presa di posizione su questo tema. A questa apparentemente insormontabile impasse si oppone con veemenza anche una gran parte di società civile e, poiché i metodi utilizzati dalle forze politiche propugnatrici del ddl sembrano ormai inefficaci, un gruppo di cento intellettuali e artisti scrivono un appello al Quirinale e alle Camere per spronare le forze politiche a risolvere l’annosa questione, premendo molto sul carattere umanitario del problema legato alla cittadinanza e affermando che “Oggi la patria è dove trovi pace e rifugio, è quella che rende possibile una convivenza civile. […] È in questa luce che la cittadinanza cambia aspetto e dal diritto di sangue si apre al diritto del suolo…il nuovo principio dice che un bambino che nasce e cresce in Italia, che parla italiano e studia italiano, è italiano…”. Tutti gli aggiornamenti sull’appello dei cento, compreso l’elenco dei suoi promotori, si possono trovare sul sito www.appelloiussoli.wordpress.com . Il ddl di modifiche alla legge relativa alla cittadinanza vive un momento difficile, le posizioni di molte forze politiche sono confuse e altalenanti, la difficoltà nel trovare un’intesa sembra essere proporzionale al tempo che scorre, e al Senato si susseguono gravi momenti di stallo e tentativi in extremis di riaprire i giochi, come agli inizi di ottobre in cui al Senato erano 157 i senatori favorevoli al ddl, 157 i contrari e 6 gli incerti. La situazione subisce un ulteriore cambiamento verso la fine dell'ottobre 2017, quando ormai le speranze dei sostenitori del ddl sullo Ius Soli sembravano ormai destinate ad essere vane. Il 28 la Repubblica riporta queste parole del Ministro dell'Interno Marco Minniti, pronunciate ad una conferenza programmatica del Partito Democratico“l'adesso è lo Ius soli: da qui dobbiamo prendere l'impegno solenne di approvare in questa legislatura lo ius soli. Non è una legge sull'immigrazione, ma sull'integrazione, sono due cose radicalmente diverse". Le affermazioni del Ministro, seguite da un discorso metodologico su come ottenere il consenso sul tema in questione, potrebbero effettivamente essere considerate come una nuova apertura verso la risoluzione della diatriba che vede come protagonista il disegno di legge approvato alla Camera da circa due anni. Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha successivamente espresso il suo totale appoggio al Ministro dell’Interno, utilizzando gli stessi toni di Minniti e affermando che l'approvazione della legge è un impegno su "cui lavorare per approvare il testo entro la fine della legislatura". troppo conservatrici per un rappresentante democratico di centro-sinistra.
affinché riesca a trovare un modo per far approvare il disegno di legge in tempi brevi. A Bologna si è tenuto un flash-mob dallo slogan “A scuola nessuno è straniero”, promosso dalle associazioni PrendiParte e Next Generation Italy con la chiesa metodista; a Palermo è stato indetto un sit-in per rilanciare l'iniziativa, che consiste nello sciopero della fame, di "Insegnanti per la cittadinanza", a cui hanno aderito 992 insegnanti e oltre 100 parlamentari, e a Trieste i consiglieri regionali del Partito Democratico hanno ripreso lo sciopero della fame a staffetta fino al 30 novembre, facendosi portavoce delle dichiarazioni espresse dal Senatore del Pd Luigi Manconi, che nel mese di ottobre scrisse due lettere aperte, una a Minniti ed una a Franceschini, pregandoli di risolvere al più presto e senza esitazione le difficoltà nell’approvazione del disegno di legge sullo Ius Soli. sul contesto politico, soprattutto sui diretti interessati, ovvero gli stranieri nati e residenti in Italia che, pur essendo culturalmente, linguisticamente e socialmente italiani, in questo momento non possono acquisire il diritto fondamentale alla base della democrazia dello Stato moderno: la cittadinanza. I dati sulle quantità dei senatori per gruppi politici sono stati reperiti dal sito-web ufficiale del Senato (www.senato.it). www.senato.it, consultato il 10 novembre 2017 la Repubblica 28 settembre 2017 La Repubblica 14 settembre 2017 la Repubblica, 27 settembre 2017 la Repubblica, 11 settembre 2017
Altri capitoli:
1) La legge 30 dicembre 1986, n. 943 2) La legge Martelli 3) La legge Turco-Napolitano ( Legge Turco-Napolitano ) 4) La legge Bossi–Fini 5) Altri provvedimenti 6) I pacchetti di sicurezza del biennio 2008-2009
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