La distruzione del Tempio di
Baal Shamin in Siria
L'Istituto per l'Archeologia digitale
Conferenza dell'Utl di BeiruthONFE
Il Museo nazionale di Damasco
Ricostruzione digitale dell'Arco di Palmira
Restauratori di mosaici in Siria
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Corso di Laurea in Scienze storiche, del territorio e per la cooperazione internazionale
Il Progetto Illll Unità operativa di monitoraggio del Patrimonio culturale in Medio Oriente Il Progetto prescelto - tenendo conto delle aree di interesse geografico e tematico dell'Università Roma Tre - riguarda il tema della cooperazione per il Patrimonio culturale. In particolare, si tratta di un Progetto pilota per la costituzione di una Unità operativa di monitoraggio presso l’Utl di Beirut, in Libano, che sia punto di riferimento della Task Force italiana per la tutela del Patrimonio culturale nei Paesi della Regione medio-orientale messi a rischio dalle ostilità in atto negli ultimi anni, soprattutto in Siria. La Regione d'intervento è proprio il Medio Oriente - zona prioritaria per la Cooperazione italiana, secondo le Linee guida e gli indirizzi di programmazione per il triennio 2014–2016, che per la Regione indicano come Paesi prioritari la Palestina e il Libano, ma con progetti e programmi rivolti anche alla Siria, alla Giordania e all'Iraq.
INDICE DEL PROGETTO:
1. GIUSTIFICAZIONE E CONTESTO Dalla seconda guerra del Golfo, iniziata nel marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti d'America, alla guerra civile scoppiata in Siria nel 2012 tra le forze governative e quelle dell'opposizione, che ha visto il nascere del sedicente Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis), il Patrimonio culturale della regione Medio-orientale - il più importante del mondo - è stato ferito profondamente. Le distruzioni e i saccheggi hanno hanno colpito i monumenti di Babilonia e di Ninive, il Museo di Baghdad, i tesori di Warka e del Nimrud; e più recentemente i fanatici islamisti dell'Isis hanno distrutto musei e bombardato templi ad Aleppo, a Mosul, a Palmira (cfr.approfondimento). Tra le cause della distruzione di questo Patrimonio, oltre i bombardamenti, rientrano il traffico illegale di opere d’arte, volto a finanziare i vari gruppi combattenti; ma anche l’intento di cancellare qualsiasi traccia di altre culture e religioni. Secondo dati recenti, 290 siti sono stati direttamente colpiti. Di questi siti, 24 sono stati distrutti, 104 hanno subito danni importanti, 84 sono stati parzialmente danneggiati e 77 sono da verificare. Il Ministero della cultura siriano sta raccogliendo e mettendo al sicuro all'interno del Museo di Damasco - che in questo periodo rimane chiuso - tutti i materiali che gli arrivano dai siti a rischio. Maamoun Abdulkarim, direttore delle Antichità, ha comunicato quali sono le misure più urgenti da attivare per tutelare il patrimonio del Paese, spiegando che esistono diversi tipi di minacce che la comunità internazionale dovrà affrontare. Innanzitutto, le minacce derivanti direttamente dal conflitto, come la distruzione del mercato coperto di Aleppo, Patrimonio mondiale dell’Umanità. Poi c’e’ il traffico di reperti e opere d’arte, destinate al mercato nero e ai collezionisti privati. Infine la distruzione volontaria dei siti, com'è avvenuto a Palmira. di tutelare il Patrimonio culturale. "Sono necessari sforzi nazionali e internazionali per proteggere queste aree per salvare il salvabile”, ha chiesto anche l’UNITAR (United Nations Institute for Training and Research). L’Institute for Digital Archaeology (IDA), in collaborazione con l’Unesco, l’Università di Oxford e il governo degli Emirati Arabi Uniti ha avviato il progetto “The Million Image Database”, volto alla registrazione digitale dei siti storici in pericolo. Grazie a sofisticate telecamere 3D facili da utilizzare, i monumenti saranno ripresi ad alta risoluzione in ogni particolare e memorizzati su un database che sarà accessibile a tutti e che permetterà anche la stampa di copie in 3D delle opere. Una squadra di insegnanti - provenienti soprattutto dall’Università di Damasco - che hanno la loro base in un hotel dal lato turco della frontiera della guerra civile siriana, combattono invece per cercare di salvare manufatti e reperti archeologici affinché non tutto vada perduto.
L’iniziativa che qui si propone intende richiamare con forza, a livello europeo e nazionale, l’attenzione del pubblico e delle autorità su questa tragedia, e sviluppare ipotesi e proposte per intervenire urgentemente per la tutela del Patrimonio. L’ipotesi progettuale è quella di costituire – in stretto collegamento con il Centro di Torino – una Unità operativa presso l’Utl di Beirut, in Libano, che sia punto di riferimento della Task Force italiana per la tutela del Patrimonio culturale e dei cosidetti Caschi blu della cultura delle Nazioni Unite nei Paesi della Regione medio orientale; e che sia in grado di monitorare la situazione: chiedendo anche la partecipazione di coloro che hanno lavorato in queste regioni, come gli archeologi italiani che hanno collaborato al progetto Palmais (Palmira Missione Archeologica Italo Siriana) e che quindi hanno le competenze per intervenire utilmente, anche per per la notevole conoscenza del territorio siriano. Progetto: Unità operativa di monitoraggio presso l’Utl di Beirut Ente esecutore: Università di Roma Tre Partner principali: Agenzia per la Cooperazione italiana e Utl del Libano Partner istituzionali: Unesco, Iccrom, Iscr Partner non governativi: Ricerca e Cooperazione, Heritage for peace, Icomos Durata del progetto: annuale (2016/2017)
2. SOGGETTO RICHIEDENTE E PARTNER Soggetto richiedente: Proponente del progetto pilota è l'Università di Roma Tre, i cui studenti - in occasione del Corso di Cooperazione internazionale - hanno elaborato questa prima bozza di progetto. L'Università di Roma Tre ha negli ultimi anni rafforzato il suo impegno in attività di Cooperazione allo sviluppo, proponendosi come soggetto esecutore di diversi progetti, soprattutto nell'ambito del Patrimonio culturale e della Formazione sui temi della Giustizia: in Paesi quali la Somalia, per la quale è stato realizzato un importante "Archivio Somalia", sede virtuale della cultura del paese; e nel Salvador, dove è stato completato recentemente un progetto di sostegno alla Segreteria della cultura (Secultura) salvadoregna.
Partner principali: - Agenzia Italiana per la Cooperazione - Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo La Dgcs è già stata partner di Roma Tre per diversi progetti, nei temi sopra accennati, in Paesi quali la Somalia o El Salvador. L'attuale Agenzia per la cooperazione ha mantenuto tra le sue priorità la tutela del Patrimonio culturale, con particolare attenzione per il Mediterraneo e per il Medio oriente. - Utl (Unità tecnica locale della Cooperazione italiana) del Libano, diretta dall'Esperto Gianandrea Sandri (sito: http://utlbeirut.org/portal/it-IT/home/35/) La Cooperazione Italiana rappresenta uno dei partner di riferimento per il Governo libanese: numerosi sono stati i progetti finanziati sul canale bilaterale, anche per la tutela e valorizzazione del Patrimonio culturale (conservazione dei siti archeologici, riqualificazione delle aree storiche urbane, formazione).
Partner istituzionali: - Unesco L’Organizzazione, parte delle Nazioni Unite, ha lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni, e il rispetto per la giustizia, i diritti umani e le libertà fondamentali. I progetti dell’UNESCO comprendono programmi scientifici internazionali e cooperazioni internazionali per la conservazione del patrimonio culturale e naturale del pianeta e per preservare i diritti umani. L’organizzazione ha creato una lista di patrimoni dell’umanità, siti importanti dal punto di vista culturale o naturalistico, che richiedono conservazione e sicurezza. (Progetti Unesco) - Iccrom Organizzazione intergovernativa al servizio degli Stati membri. Il lavoro si svolge a livello internazionale, con una rete costantemente aggiornata di istituti di conservazione specializzati e di esperti; l’Istituto è importante soprattutto per la formazione sul campo di tecnici specializzati sul soccorso e sulla prevenzione dei danni ai beni culturali in tempi di crisi. (Documento progetto Sharyah) - Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro L'Istituto svolge da anni un ruolo fondamentale nel campo della ricerca, della conservazione e del restauro a livello internazionale. E’ membro permanente del Consiglio Generale dell’ICCROM. Ha svolto formazione di operatori per la salvaguardia del patrimonio culturale siriano e corsi di aggiornamento tecnico-scientifico per i tecnici del Museo Nazionale Archeologico di Damasco. (http://www.icr.beniculturali.it/pagina.cfm?usz=1&uid=15)
Altre collaborazioni istituzionali riguarderanno:
- Global Heritage Fund La missione di Global Heritage Fund è quella di preservare in modo sostenibile i siti più significativi e in via di estinzione del patrimonio culturale nei Paesi in via di sviluppo. Il Patrimonio ha un valore che va ben al di là monumenti: il Global Fund immagina un mondo dove le comunità abbiano il potere di vedere l'importanza del loro patrimonio, lo apprezzino come una fonte di ispirazione e lo proteggano come un pilastro del passato e un miglioramento per il futuro. L'Istituto ha lavorato soprattutto in Nord Africa e nel medio Oriente. (Documento word)
- Smithsonian Global Documento progetto ShosiL Lo Smithsonian è un’organizzazione che dal 1846 si occupa di arte, storia, cultura e scienza, mettendo insieme governi, fondazioni, pensatori e studiosi che provengono da tutto il mondo e che operano in tutti il mondo. Uno dei progetti più recenti riguarda la salvaguardia del patrimonio di Siria e Iraq (SHOSI): per il quale sono stati forniti mezzi, sia teorici che pratici, ai curatori dei musei di Siria e Iraq per mettere in sicurezza i beni culturali dei loro territori. Per questo lo Smithsonian può essere considerato un partner adatto per il progetto di catalogazione e salvaguardia del patrimonio siriano, data la sua larga esperienza in questo campo e in questo territorio. - Penn Cultural Heritage Center http://www.pennchc.org/page/syria Il Pennsylvania CHC sta creando un database per documentare i danni subiti dai siti archeologici , siti del patrimonio , monumenti , musei, manufatti, siti religiosi, e altre istituzioni culturali a causa della guerra civile in corso in Siria .
Partner non governativi----------------------------------------------9----------------------------------------------------------- mOng Partner (attive nel Paese sede del Progetto): Oltre a quelle internazionali, ci sono ben 18 Organizzazioni non governative italiane attive in Libano: Ong che si occupano di specifici settori, che spaziano da acqua, ambiente, diritti umani, sicurezza alimentare ed educazione, oltre che essere impegnate in iniziative a sostegno tanto delle comunità siriane rifugiate nel paese che delle comunità che le ospitano. Tra i principali punti di forza, la comprovata capacità di dialogo con le autorità locali, una consolidata presenza sul terreno e una specifica attenzione al "people empowerement". Tra queste, il progetto ha individuato le Ong che meglio potrebbero collaborare con l'Unità tecnica locale di Beirut per costituire l'Unità operativa: - Ricerca e Cooperazione Gli aspetti chiave dell’attività di RC sono la salvaguardia e valorizzazione delle diversità a rischio di scomparsa, ovvero della biodiversità, culture indigene Project, per la tutela e valorizzazione del Patrimonio culturale e sviluppo di attività ecoturistiche nell'oasi di Siwa. - Heritage for Peace La sua missione è di supportare i siriani nei loro sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale della Siria durante il conflitto armato. Isber Sabrine, trentenne archeologo siriano, ha fondato l’Ong, con sede a Girona (Spagna): sono stati censiti 1.200 siti artistici. Realizza anche 'Mailing List Damage' , una newsletter che aggiorna continuamente gli abbonati con le notizie sui danni al patrimonio siriano della crisi attuale; e lo sviluppo di un software per il monitoraggio dei danni, in collaborazione con il Progetto siriano sul patrimonio archivistico del Museum für Islamische Kunst
e il Deutsches Archäologisches Institut. - ICOMOS - International Council on Monuments and Sites Organo consultivo dell’Unesco, Icomos è responsabile della valutazione dei siti per la World Heritage List. Ne fanno parte anche l'ICORP - International Committee on Risk Preparedness e il CIPA - International Center for Heritage Documentation.
Controparti locali del Progetto: - Ministero della Cultura siriano
3. OBIETTIVI DEL PROGETTO Obiettivo generale Obiettivo generale del progetto è contribuire alla sensibilizzazione, valorizzazione e tutela del Patrimonio culturale messo a rischio dal recente conflitto in Siria e Medio Oriente, fornendo elementi di informazione, consapevolezza e ownership alle istituzioni e alle popolazioni locali e all'opinione pubblica internazionale.
Obiettivi specifici Gli obiettivi specifici del progetto sono: 1. Rendere disponibile agli operatori interessati, alla popolazione locale e all'opinione pubblica internazionale un accurato quadro informativo del Patrimonio culturale siriano a rischio
2. Rendere disponibile un dettagliato screening delle capacità istituzionali locali e delle risorse umane perdute, disperse o ancora presenti nel campo della gestione dei Beni culturali per valorizzarne il ruolo nella ricostituzione di tale Patrimonio. 3. Sensibilizzare le opinioni pubbliche locali e internazionali sull'importanza culturale ed economica, il valore identitario e il senso di appartenenza insito nel Patrimonio culturale di luoghi che sono all'origine della civiltà.
4. DESTINATARI
I destinatari diretti del Progetto sono prima di tutto gli operatori, gli enti e le istituzioni (tra i quali in particolare la cosiddetta Task force della cultura) che useranno le informazioni e i dati raccolti dall'Unità di monitoraggio per la difesa, il restauro e il recupero dei beni culturali colpiti dai conflitti in corso. Si può calcolare che tra gli Organismi coinvolti e gli archeologi, restauratori, operatori museali, ricercatori raggiunti si arrivi una decina di Istituti e a circa 500 esperti del settore. In secondo luogo, destinatari diretti sono gli operatori del settore dei Beni culturali dispersi nel corso dei conflitti, che saranno censiti, rintracciati, e messi in condizione di riprendere i contatti con le autorità preposte per eventualmente tornare alle loro attività. Si può calcolare che sia possibile censire oltre 300 persone, un terzo dei quali messo in condizione di riprendere contatto con le istituzioni di provenienza. In terzo luogo, destinatari diretti delle attività del Progetto rivolte al censimento dei Beni culturali trafugati o dispersi sono gli addetti al recupero di tali Beni: prima di tutto i Carabinieri del Nucleo specializzato per la Tutela del Patrimonio Culturale, che saranno in grado di inserire le informazioni raccolte sulle opere d’arte illecitamente sottratte nella loro banca dati e nel database “Works of art” dell’Interpol; e in seconda battuta, i membri della Task force della cultura recentemente costituita. Inoltre, destinatari diretti del Progetto sono le Istituzioni e gli organismi messi in rete per coordinare a livello internazionale l'azione di restauro dei siti colpiti, di recupero dei materiali trafugati e degli operatori locali dispersi. Si può calcolare che dovrebbe essere possibile mettere in rete almeno 30 diversi organismi attualmente attivi su questo tema. Sono destinatari diretti delle attività di comunicazione (sito, mostra e atlante dei siti) il pubblico raggiunto da tali strumenti e anche gli operatori interessati a lavorare per la sensibilizzazione e comunicazione per la valorizzazione del Patrimonio culturale nell'area di azione del Progetto, che riceveranno informazioni e documentazione indispensabile per tale sensibilizzazione. Si può calcolare che il sito raggiunga almeno 20.000 utenti al mese, e la Mostra possa avere un pubblico di almeno 3000 visitatori.
Destinatari Indiretti Tra i destinatari indiretti del Progetto:
del patrimonio culturale pubblico sarà fondamentale anche per il funzionamento del sistema scolastico nazionale: solo potendo conoscere e apprezzare la cultura del proprio paese nel contesto territoriale (e non soltanto attraverso libri o computer), le giovani generazioni potranno approfondire la loro storia e affrontare il futuro in modo positivo. La valorizzazione del patrimonio artistico recuperato porterà anche al consolidamento di un senso di appartenenza alla propria terra. Nello stesso tempo, il turismo è un elemento fondamentale per queste zone, e la ripresa delle visite porterà importanti risorse per gli abitanti, anche per il potenziamento della produzione locale di artigianato e prodotti agro-alimentari per i visitatori. Si può calcolare che la popolazione indirettamente beneficiaria del progetto sia di circa 5 milioni di persone, anche considerando soltanto le aree maggiormente interessate dai siti archeologici più importanti. - i turisti e i viaggiatori stranieri, che potranno tornare a visitare i luoghi restaurati, grazie anche allo sviluppo di appositi percorsi turistici. decine di migliaia di turisti.
5. QUADRO LOGICO Obiettivo Generale: Contribuire alla sensibilizzazione, valorizzazione e tutela del Patrimonio culturale messo a rischio dal recente conflitto in Siria
Obiettivi Specifici: Obiettivo 1: Rendere disponibile a operatori, popolazione locale e all'opinione pubblica internazionale un accurato quadro informativo del Patrimonio Obiettivo 2: Rendere disponibile un dettagliato screening delle capacità istituzionali locali e delle risorse umane disperse Obiettivo 3: Sensibilizzare le opinioni pubbliche locali e internazionali
Risultato 1 Costituito un accurato quadro informativo Attività 1.1 Analisi dei siti culturali a rischio Numero dei siti rilevati Lista dei siti a rischio trovati Permessi dell' Autorità locale Attività 1.2 Realizzazione di mappe dei siti Numero e qualità delle mappe Rapporto tecnico Disponibilità di strumenti adatti Attività 1.3 Creazione di un database dei reperti Numero dei reperti censiti Il database creato Disponibilità dei dati
Attività 1.4 Realizzazione di sito web e App Pagine web messe in rete Visualizzazioni del sito Competenze e software
Risultato 2 Monitorate le capacità istituzionali e censiti gli operatori locali Attività 2.1 Screening delle capacità istituzionali Numero delle capacità individuate Lista delle istituzioni efficienti Disponibilità delle istituzioni Attività 2.2 Rintracciare gli operatori dispersi Numero operatori rintracciati Database operatori rintracciati Disponibilità delle autorità Attività 2.3 Mettere in rete gli organismi interessati Numero degli enti coinvolti Lista degli organismi in rete Disponibilità degli enti
Risultato 3 Sensibilizzate le opinioni pubbliche locali e internazionali Attività 3.1 Realizzazione di un Atlante dei siti Numero e qualità dei siti mappati Atlante pubblicato Disponibilità editoriali Attività 3.2 Realizzazione campagna sensibilizzazione Numero e qualità dei materiali Spot e materiali trasmessi Spazi sociali sui media
Attività 3.3 Realizzazione di una Mostra Numero dei visitatori Lista dei visitatori Disponibilità di sale
Attività 4.3 Fornitura di materiali di sensibilizzazione Numero e qualità dei materiali Materiali distribuiti Rintracciabilità dei materiali
6. RISULTATI ATTESI E RELATIVE ATTIVITA’ All’avvio dell’iniziativa, il Capo Progetto, selezionato dall’Università Roma 3, compirà una missione in loco allo scopo di elaborare il Piano Operativo Generale (POG), congiuntamente con tutti i Partner coinvolti. Tale Piano conterrà il piano esecutivo delle diverse attività, i tempi e i dettagli per ciascuna delle tre componenti dell’iniziativa. Componente 1: Creazione di un database dei siti a rischio nella Regione Risultato 1: Costituito un accurato quadro informativo del patrimonio culturale siriano a rischio utile alla sua tutela Attività 1.1: analisi e monitoraggio dei siti culturali a rischio della Regione al fine di tutelarli e di restaurare i materiali colpiti Raccolta di informazioni attraverso siti web dedicati, acquisizione di mappe e documenti, contatti con referenti locali, richieste alle autorità locali e acquisizione di informazioni e dati dalle istituzioni, ong e enti internazionali del settore. Attività 1.2: realizzazione di mappe informative, rilievi fotogrammetrici del patrimonio culturale, scansioni laser e telerilevamento Oltre alla raccolta di dati con questi strumenti, uno dei sistemi utilizzabili è il monitoraggio via satellite, con il sistema Cosmo Sky-Med. Tale sistema prevede l'uso di sensori attivi SAR ad alta risoluzione, che consentono di monitorare la zona sotto osservazione in qualsiasi condizione, come accaduto nel progetto WHERE (World heritage monitoring by remote sensing) il cui obiettivo era quello di monitorare siti UNESCO in aree urbane attraverso immagini satellitari. I dati processati ottenuti sono integrati in un sistema GIS/WebGIS che include funzioni di analisi multitemporale delle informazioni ricavate dalle immagini satellitari, che permettono di evidenziare variazioni spaziali delle strutture e degli agglomerati urbani sotto osservazione; predisporre sistemi di segnalazione tempestiva; compilare mappe di vulnerabilità dei siti e osservare l’evoluzione dei parametri sotto monitoraggio. Inoltre le tecniche di change detection possono consentire l’individuazione di strutture sepolte subito sotto la superficie.
Attività 1.3: raccolta di informazioni per un data base dei reperti sottratti e delle loro possibili destinazioni, per fornire elementi per il loro recupero Attività 1.4: realizzazione di un sito web e di una App con un database che raccolga tutte le informazioni ottenute attraverso le precedenti attività in modo da costituire un quadro informativo della situazione del Patrimonio culturale della Regione.
Componente 2: Monitoraggio e gestione dei Beni culturali della Regione Risultato 2: Monitorate le capacità istituzionali, censiti gli operatori locali del settore dei Beni culturali e messi in rete gli Organismi internazionali coinvolti Attività 2.1: realizzazione di uno screening delle capacità istituzionali (centrali e locali) nel campo della gestione dei beni culturali nel contesto attuale Fare il punto della situazione delle istituzioni siriane coinvolte nel conflitto, delle loro effettive capacità operative attuali, dei problemi legati soprattutto alle risorse umane disperse o rimaste uccise, alle eventuali distruzioni di uffici, musei e edifici legati ai siti. Attività 2.2: rintracciare gli operatori locali dispersi nel corso delle ostilità: quelli rimasti in patria, quelli rifugiati nei campi profughi confinanti, quelli rifugiatisi in Europa. Cercare informazioni sul personale rimasto in patria attraverso contatti con le Autorità e gli Istituti siriani del settore dei Beni Culturali; creare un forum informatico, connesso con i vari social, come supporto per la ricerca, la comunicazione e la raccolta di informazioni riguardanti gli operatori locali dispersi, quelli che si sono rifugiati nelle regioni limitrofe e quelli che si sono rifugiati in Europa; contattare il team del Prof.Paolo Matthiae, per avere informazioni utili riguardo al personale qualificato siriano con cui ha avuto contatto e sulla situazione generale; contattare l’Unhcr (1) per ottenere una lista degli operatori specializzati che si sono rifugiati nei campi dei Paesi vicini; contattare i responsabili dell’immigrazione nei rispettivi paesi europei, per rintracciare personale qualificato rifugiatosi in Europa, cercando di individuare i luoghi di arrivo dei profughi; contattare le autorità consolari nei vari paesi europei per ottenere una lista dei rifugiati; ricavare da queste ricerche un data base informatico nel quale inserire tutte le persone qualificate ritrovate o ancora disperse. (1) L’Unhcr fornirà info su fonti possibili da contattare per ottenere informazione su nominativi dei rifugiati siriani, che andranno ricercati tra i campi profughi: 1) Il campo di Zaatari, che ospita circa 100mila rifugiati siriani scappati dalla guerra civile 2) Il campo profughi di Marj El Khokh, nel sud del Libano 3) Il campo profughi di Sarmada 4) Il campo profughi nella Valle della Bekaa, in Libano 5) Il campo istituito da una Ong umanitaria turca nel posto di confine di Oncupinar. Oltre a ciò, ci sono 7000 siriani nella regione di Akkra e Tripoli, che non hanno diritto di essere ospitati nei campi, a cui si aggiungono i profughi in fuga dall’Etiopia. Attività 2.3: mettere in rete gli organismi locali e internazionali interessati al fine di coordinare le azioni di monitoraggio, restauro e recupero dei materiali e degli operatori necessari. Mettere in contatto tra di loro i numerosi enti, istituti e organismi che in questi anni hanno seguito le vicende del Patrimonio culturale messo a rischio dai conflitti, costruendo una rete di rapporti e di scambio di informazioni e suggerimenti operativi; e centralizzando tali informazioni per i tre livelli d'azione del progetto, che riguardano le opere colpite o trafugate, le risorse umane disperse e la sensibilizzazione. Componente 3: Comunicazione, sensibilizzazione e diffusione di materiali informativi Risultato 3: Raggiunte e sensibilizzate le opinioni pubbliche locali e internazionali sul Progetto e sull’importanza del recupero e della tutela del Patrimonio culturale materiale e immateriale che costituisce il cuore dell’identità della Regione e della civiltà mondiale. Attività 3.1: realizzazione di un Atlante Tipologico delle opere siriane recuperate, restaurate o da restaurare, realizzato al termine dell’indagine nel Paese Attività 3.2: realizzazione di una campagna di sensibilizzazione, con la creazione di spot e altri materiali video e audio, da diffondere attraverso le emittenti radio-televisive in Europa e in Medio Oriente e nella rete delle scuole e università. Attività 3.3: realizzazione di una Mostra comprendente i materiali informativi, i reperti rinvenuti e restaurati, le proiezioni olografiche e le stampe in 3D raccolte nel corso del Progetto Attività 3.4: fornitura di materiali, suggerimenti e ipotesi per un'opera di sensibilizzazione/comunicazione a livello locale e internazionale per la valorizzazione del territorio e dei suoi monumenti e musei, anche per incrementare la partecipazione e l'ownership della popolazione nella regione.
Durata del progetto: 12 mesi, 2016/2017
7. ASPETTI METODOLOGICI Il progetto - mirato alla tutela al recupero di beni pubblici e di un patrimonio vitale per l'identità dei destinatari - intende avere un approccio partecipativo, teso al rafforzamento dell'ownership della popolazione siriana riguardo al proprio Patrimonio culturale. Grande attenzione verrà anche riservata alla promozione delle professionalità locali, anche attraverso una capillare opera di censimento degli operatori dispersi nel corso delle ostilità. Le attività principali del progetto, intese a monitorare e raccogliere informazioni sulla situazione dei Beni culturali a rischio nella regione d'intervento, implicano inoltre l'uso di metodologie informatiche (App e sito web) e delle più avanzate tecnologie di raccolta di dati (immagini ad alta definizione, prospezioni aeree o satellitari, proiezioni olografiche, stampanti 3D), che caratterizzeranno le più significative attività del progetto stesso.
8. CRONOGRAMMA Attività 1.1: X X X X X X X X X X X X Attività 1.2: X X X X X X X X X X Attività 1.3: X X X X X X X X X X X X Attività 1.4: X X X X X X X X X X X X Attività 2.1: X X X X X X X X X X X X Attività 2.2: X X X X X X X X X X X X Attività 2.3: X X X X X X X X X X Attività 3.1: X X X Attività 3.2: X X X X X X X Attività 3.3: X X X X Attività 3.4: X X X X X X X
9. MONITORAGGI E VERIFICHE Le attività di monitoraggio e valutazione hanno l’obiettivo di misurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel corso del progetto, e di attuare eventuali modifiche o azioni di miglioramento delle attività. Monitoraggio Interno
raggiunti sulla base del Piano Operativo di Progetto, anche per eventuali correzioni dello stesso. Monitoraggio esterno Per il monitoraggio esterno si prevede un Steering Committee, appositamente costituito con i i principali partner del progetto. Si prevedono due controlli, effettuati con frequenza semestrale, attraverso analisi, studi e sondaggi per la verifica dell’efficacia di specifiche iniziative/attività svolte, e mediante interviste quali-quantitative poste ad operatori interni al progetto.
Valutazioni
realizzate potranno essere utilizzati per apportare eventuali modifiche e/o correttivi alla strategia e agli interventi pianificati.
10. SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO Sostenibilità istituzionale
delle diverse forze politiche che stanno 'liberando' alcune città e territori che non rispondono alle Autorità di Damasco. In particolare, il Progetto di avvale del partenariato e del sostegno del Ministero della cultura siriano, e si prevedono precisi accordi con i dirigenti dei diversi siti di interesse del progetto e delle istituzioni museali coinvolte.
Sostenibilità Sociale Il progetto intende tutelare e valorizzare il Patrimonio culturale, che rappresenta una risorsa essenziale per la società siriana: avrà quindi un impatto molto importante per l'identità storica e culturale della popolazione, favorendo anche una maggiore coesione sociale e un ritrovato senso di appartenenza alla comunità. A questo proposito il progetto si propone di sensibilizzare la popolazione locale affinché venga coinvolta nel progetto e comprenda a pieno il vero potenziale dei beni posseduti, materiali e non.
Sostenibilità Economica
locale, che si basi su una maggiore valorizzazione del settore turistico, attuata attraverso il recupero e la tutela della ricchezza storico-culturale del luogo.
Sostenibilità Ambientale
che consentono un monitoraggio costante delle aree più pericolose. Lì dove invece sarà possibile agire in modo più diretto, il progetto si propone di creare una task force di esperti, la cui formazione consenta di agire nel pieno rispetto dell’ambiente in cui i siti sono localizzati. Nello stesso ambito, è previsto il coinvolgimento e la sensibilizzazione della popolazione locale, la cui conoscenza del territorio potrebbe aiutare a limitare eventuali impatti negativi sull’ambiente.
Replicabilità Tra gli elementi di replicabilità del progetto si possono considerare gli aspetti metodologici, che permettono di riprendere strumenti e scelte del progetto - con diverse soluzioni innovative - anche in altre situazioni, sia in regioni vicine che in altri Paesi in analoga situazione di rischio. C'è poi tra le attività previste la creazione di una Rete di soggetti - istituzionali e non - che potrebbero essere facilmente mobilitati anche in altre situazioni di crisi, rinnovando il loro impegno comune per azioni di tutela dei Beni culturali. Anche il coinvolgimento diretto nel progetto della popolazione locale può aprire il campo ad interventi dello stesso modello, che potrebbero contare sul consenso e sulla partecipazione già acquisita in questo specifico campo di intervento.
11. RISORSE UMANE, FISICHE E FINANZIARIE Il progetto prevede 10 figure di Personale espatriato, tra le quali il Capo progetto taliano, un Docente di Roma Tre, i Ricercatore senior e 4 junior, un Esperto informatico, 2 cooperanti volontari, e un giornalista per l'Ufficio stampa - che sarà attivto negli ultimi due mesi del progetto. Il Personale in loco prevede 12 figure, un Capo progetto, un Amministratore, un Segretario/logista, 2 Ricercatori senior e 5 Ricercatori junior, una Guida/interprete, un Autista per gli spostamenti interni. Sono poi previste attrezzature e software per l'attività di monitoraggio, un ufficio locale completamente attrezzato, strumenti per l'analisi e la mappatura dei siti. Sono anche previsti, oltre ai viaggi internazionali e agli spostamenti interni in Libano, le risorse per le attività di comunicazione e sensibilizzazione, in particolare per una Mostra conclusiva e la realizzazione di un Atlante dei Beni recuperati, restaurati o dispersi.
12. PIANO FINANZIARIO Piano Finanziario Anno 1 Voci di spesa N. Unità Costo Unità Mensile Costo Totale Mensile Costo in un Anno PERSONALE ESPATRIATO Docente universitario Roma Tre 1 € 2.800,00 € 2.800,00 € 33.600,00 Ricercatore senior 1 € 2.800,00 € 2.800,00 € 33.600,00 Ricercatori junior 4 € 1.500,00 € 6.000,00 € 72.600,00 Esperto informatico 1 € 1.500,00 € 1.500,00 € 18.000,00 Volontari 2 € 1.200,00 € 2.400,00 € 28.800,00 Ufficio stampa (2 mesi) 1 € 2.500,00 € 2.500,00 € 5.000,00
PERSONALE IN LOCO Capo progetto 1 € 1.500,00 € 1.500,00 € 18.000,00 Amministratore 1 € 1.030,00 € 1.030,00 € 12.360,00 Segretario/logista 1 € 890,00 € 890 00 € 10.680,00 Guida/interprete 1 € 200,00 € 200,00 € 2.400,00 Subtotale PERSONALE € 265.040,00 ATTIVITA' E SERVIZI Progettazione e realizzazione Data base € 2.000,00 Computer 15 € 11.495,00 Stampanti 3 € 882,00 Articoli cancelleria (fornitura) € 4.400,00 Altri servizi: Sim telefoni cellulari(x15) € 467,85 € 5.614,00 Telefoni satellitari(x2) € 1.718,00 Ufficio € 2250,00 € 27.000,00 Subotale ATTIVITA' E SERVIZI € 107.723,00 VIAGGI E TRASPORTI
Viaggi internazionali A/R per Docente Roma tre 2 € 1.060,00 Viaggi internazionali per Ricercatore senior 2 € 1.060,00 Viaggio internazionale A/R per uff.stampa 1 € 1.060,00 Voli per missioni di monitoraggio (Italia/Libano) 4 € 4.240,00 Nolo Full-size Suv (Ford Explorer or similar) 1 € 92,00 € 276,00 € 3.312,00 Subtotale VIAGGI E TRASPORTI € 23.912,00 15.000,00 COMUNICAZIONE Progettazione Campagna di comunicazione € 4.000,00 Pubblicazione APP base, IOS e Android € 3.000,00 Data Entry patrimonio culturale siriano € 2.000,00 Sito web (2) € 700,00 Servizi accessori APP e Sito € 1.250,00 Produzione 2 spot (radio e tv) e inserzioni € 20.000,00 Mappa/Atlante del Patrimonio culturale € 25.000,00 Subtotale COMUNICAZIONE € 90.950,00
(2) Cfr. Preventivo App e Sito
SUB-TOTALE GENERALE € 487.625,00 Spese generali (10%) € 48.762,50 TOTALE GENERALE € 536.387,50
ALLEGATI AL PROGETTO Scheda sulla Cooperazione italiana nella Regione Scheda sul partenariato tra U.E. e Siria Scheda sulla situazione del Patrimonio culturale in Siria Scheda biblio-sitografica su Patrimonio culturale
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