MEDIA E MONDO ARABO

dalle Torri gemelle alla Primavera araba_

Egitto

 

Piazza Tahrir

Quasi tutti gli articoli che abbiamo raccolto sulle rivolte di Piazza tahrir, al Cairo, sottolineano il comportamento aggressivo e scorretto della polizia, riportando alcune testimonianze dei manifestanti:

hanno incendiato delle case e dicono che siamo stati noi”; “la polizia ha reagito con molta durezza”;

“Dopo una tregua di un paio d’ore, garantita da alcuni volontari che facevano da scudi umani, una carica della polizia ha scatenato un nuovo assalto al ministero dell’Interno”.

I toni sono forti,  da cronaca di guerra: si parla di coloro che cercano di garantire la calma come di “scudi umani”, le “migliaia”, anzi,“decine di migliaia” di persone che si radunano a piazza Tahrir vengono definite “un’immensa folla”, le vie intorno lla a piazza “campi di battaglia”.

Nella maggior parte dei casi l'atteggiamento è favorevole ai rivoltosi; mentre le posizioni del governo vengono velocemente liquidate: “Non sono valse a nulla le promesse di elezioni presidenziali entro giugno”; “Un annuncio tardivo, un annuncio parziale...- viene poi nello stesso articolo specificato, potrebbe sembrare ironicamente - almeno secondo le migliaia di persone che continuano la protesta in piazza Tahrir”.

Si giustifica forse questa poca fiducia e considerazione con l’analogia tra il governo di “civili ma imposto dai militari” e la dittatura di Mubarak, quasi a giustificare il ritorno dei disordini e dei manifestanti …"Piazza Tahrir è piena di manifestanti come nel febbraio scorso, quando il crescendo di proteste e disordini portò alla caduta di Hosni Mubarak”; “…decine di migliaia di persone che anche la scorsa notte hanno occupato la piazza . Nove mesi dopo, dicono, poco è cambiato. Le scene si ripetono, identiche ad allora.” “Come accadeva nelle ultime settimane di Mubarak, i discorsi non servono a calmare la piazza, ne aumentano, al contrario, la rabbia…”. Interessante poi notare come allo spazio dedicato alle mosse e agli annunci del governo, venga immancabilmente contrapposto  il calcolo dei manifestanti morti e dei feriti che chiude gli articoli.

Novembre 2011, ritorno in Piazza

Noi moriremo su questa piazza, non la lasciamo!“ La piazza egiziana si rivolta di nuovo, ma, stavolta, contro l’esercito. I manifestanti sono pronti a morire piuttosto che abbandonare la speranza di avere finalmente il governo democratico per cui si battono da gennaio e che, prima di quella data, dopo 53 anni di governi militari, sembrava solo un’utopia. Il risultato è troppo vicino ormai, e non sono pronti ad arrendersi all’idea di aver dato solo un forte scossone al piedistallo di Mubarak, per permettere così all’esercito di approfittarne  e far quello che altrimenti avrebbe richiesto un colpo di stato: liberarsi di un leader che non aveva adeguatamente preparato la sua successione, come invece avevano fatto i suoi tre predecessori.

Per questo gli egiziani attaccano il ministero dell’Interno, puntando ai documenti delle presunte torture portate avanti illecitamente e segretamente dal paese, alcune addirittura, girano voci, per conto degli Stati Uniti. In quest’occasione, per la prima volta, ad intervenire al posto della polizia, è l’esercito: e non sarà il suo ultimo intervento . Il rapporto di fiducia tra militari e civili, che già si era fortemente incrinato negli ultimi mesi, si spezza definitivamente. Gli egiziani vogliono da adesso in poi democraticamente decidere chi sarà a governarli e, a quanto pare, non hanno intenzione di essere guidati in questa scelta dai militari. Non vogliono che la primavera egiziana, la loro primavera, si riveli infine nient’altro che una transizione mascherata per restaurare un sistema guidato dall’esercito.

                                                                                                                                  (Giada Bono)

                                                                                                                                  (Giada Bono)

   

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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